Dopo il pranzo di Natale, 7 mosse semplici per muoversi facilmente e sciogliere la pesantezza

Dopo il pranzo di Natale, 7 mosse semplici per muoversi facilmente e sciogliere la pesantezza

Franco Vallesi

Dicembre 30, 2025

Nei giorni di Natale, il pranzo spesso si rivela più una sfida per il fisico che per il gusto. Ore infinite seduti a tavola tra primi piatti ricchi, carni succulente e dolci di tradizione: ecco cosa lascia quella fastidiosa sensazione di pesantezza nei muscoli, quella voglia quasi irresistibile di buttarsi sul divano. Gli enzimi digestivi? Danno segni di stanchezza, quasi lamentandosi di fronte a tanto carico. Un problema comune nel nostro Paese, ma non basta solo moderarsi a tavola: sapere come gestire la digestione fa la differenza. E in questo senso una breve passeggiata dopo il pasto si rivela un trucco antico ma efficace. Non serve fare maratone, ma muovere un po’ il corpo: farsi trovare immobili peggiora solo quel senso di gonfiore. Chi vive nelle cittĆ  – con ritmi frenetici e pranzi abbondanti – lo sa bene.

PerchƩ aspettare prima di alzarsi fa la differenza

Una delle idee più diffuse ĆØ che appena finito di mangiare bisogna subito muoversi per ā€œsmaltireā€. Niente di più sbagliato. Muoversi troppo in fretta può scatenare nausea, reflusso o quel fastidio di stomaco pesante che spinge molti verso il divano – quasi come un rifugio obbligato. La ragione? Lo stomaco ha bisogno di tempo per far partire la digestione senza intoppi. Alzarsi subito e correre può solo disturbare questo passaggio, causando disagio anzichĆ© sollievo. Il consiglio migliore: aspettare almeno trenta minuti. Tempo sufficiente anche per svolgere piccoli lavori leggeri, tipo sparecchiare o bere un bicchiere d’acqua, che aiuta a bilanciare la leggera disidratazione dovuta ad alcol e caffĆØ.

Dopo il pranzo di Natale, 7 mosse semplici per muoversi facilmente e sciogliere la pesantezza
Dopo il pranzo di Natale, 7 mosse semplici per muoversi facilmente e sciogliere la pesantezza – alimentaribuongustaio.it

Un dettaglio che spesso passa inosservato riguarda il modo di vestirsi. Dopo aver passato ore al caldo, uscire con abiti leggeri o umidi – specie nelle fredde sere di dicembre al Nord – può causare un calo rapido della temperatura corporea. Meglio puntare su un abbigliamento a strati: giacca, cappello e guanti sono la risposta concreta per evitare problemi e godersi la passeggiata. CosƬ il movimento diventa comodo, e anche sicuro per il corpo.

Camminare non significa allenarsi: la giusta intensitĆ  per dopo il pasto

Camminare al termine di un pranzo abbondante non vuol dire cercare di bruciare ogni caloria, bensƬ dare una mano alla digestione e al metabolismo. Bisogna dimenticare corse o esercizi duri, l’obiettivo ĆØ più modesto: aiutare i muscoli a usare il glucosio e smorzare i picchi glicemici provocati da carboidrati e zuccheri natalizi tipici. Anche una passeggiata breve e a ritmo moderato basta a stimolare benefici senza affaticare.

Come capire la giusta velocitƠ? Basta un segnale semplice: si deve poter parlare agevolmente durante il cammino. Se il respiro resta calmo, senza affanno, il corpo reagisce bene e non si aggiunge stress inutile. Lo ribadiscono tanti esperti, e ha un senso: cosƬ arrivano i veri vantaggi, senza peggiorare quella sensazione di pesantezza post-pasto.

Insieme al movimento, conta anche la respirazione. Quando fa freddo – come spesso accade nelle cittĆ  italiane d’inverno – si tende a respirare piano e in modo superficiale. Proteggersi bene, coprendo collo e petto, aiuta molto; provare a inspirare a fondo dal naso ed espirare lentamente rende meno intenso il senso di oppressione, vero problema per chi resta tante ore seduto. Un dettaglio niente affatto banale, utile a chi si ritrova ogni anno nello stesso rituale di pranzi abbondanti.

Come spezzare la spirale tavola-divano-tavola e gestire l’immobilitĆ 

Dopo il pranzo natalizio, la sfida non ĆØ solo digerire lentamente, ma rompere quell’immobilitĆ  che molti assumono davanti alla tv o al computer. Sedersi troppo a lungo favorisce l’appetito, porta a nuovi assaggi e amplifica il gonfiore. Il divano diventa cosƬ il centro di una spirale difficile da interrompere, che rallenta il recupero e amplifica il senso di pesantezza.

Spezzare questa routine è più semplice di quanto si pensi: basta uscire qualche minuto, anche solo per una passeggiata nel quartiere o in un parco vicino. Non servono giri lunghi o intensi; anche portare fuori la spazzatura o accompagnare qualcuno a fare due passi sono azioni che muovono il corpo davvero. E avere un motivo concreto aumenta le chance di farlo spesso, rendendo il movimento spontaneo e meno faticoso.

Se, per pioggia o altre ragioni, uscire non si può, evitare di stare fermi ĆØ comunque importante. Alzarsi spesso nel pomeriggio, muovere gambe e schiena, fare qualche scala o stare in piedi mentre si chiacchiera migliora la sensazione generale. Restare sdraiati subito – invece – rallenta il metabolismo e allunga quella fastidiosa sensazione di torpore con cui fanno i conti in molti. Un piccolo dettaglio che cambia parecchio il modo di vivere le ore dopo il pasto.

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