Boom dell’olio extravergine al supermercato: qualità e convenienza al top nel 2025

Boom dell’olio extravergine al supermercato: qualità e convenienza al top nel 2025

Franco Vallesi

Dicembre 27, 2025

Davanti allo scaffale dedicato all’olio extravergine di oliva, la scelta giusta sembra a volte un rompicapo. Prezzi che cambiano in modo netto e etichette che – diciamolo – non sempre spiegano davvero cosa c’è dentro. Negli ultimi mesi, facendo un giro tra le corsie dei supermercati italiani, sono emerse sorprese: è successo che alcuni oli meno pubblicizzati hanno sorpreso per qualità sensoriale, addirittura superando brand più famosi.

Il motivo? Il prezzo o la scritta sull’etichetta non raccontano tutta la verità. Freschezza, pulizia aromatica, e la qualità sensoriale complessiva sono parametri spesso ignorati quando si fa la spesa guardando solo il nome. In realtà, diversi oli di fascia media hanno saputo distinguersi, offrendo un’esperienza gustativa più ricca rispetto a opzioni più care e blasonate, un dato che fa pensare chi compra senza troppa attenzione.

Cosa emerge dalle analisi: oltre le semplici etichette

Si è messo mano a più di trenta campioni, sotto l’occhio attento di esperti che non si sono fermati alle apparenze. Bastano valori come acidità, contenuto di polifenoli, livelli di perossidi e segnali di ossidazione per capire molto, soprattutto se messi a confronto con quanto percepito dagli assaggiatori. Ecco, la differenza la fa anche l’unione di chimica e gusto, non solo ciò che danno i dati essenziali sulle confezioni. Parole tipo “100% italiano” o “blend europeo” indicano solo da dove vengono le olive – ma non dicono nulla sulla trasformazione o su come l’olio è stato conservato.

Boom dell’olio extravergine al supermercato: qualità e convenienza al top nel 2025
Primo piano di olio extravergine mentre viene versato in una ciotola, simbolo di qualità e convenienza nei supermercati. – alimentaribuongustaio.it

Olio da miscele di regioni diverse d’Europa, poi, magari meno chiacchierato, può mantenere un profilo aromatico fresco e stabile. Chi si limita a un’occhiata veloce non lo nota, ma è un dettaglio da tenere a mente se si vuole scegliere bene. L’abbinamento tra analisi chimiche e degustazioni fa emergere dettagli nascosti, e questi ultimi test lo confermano senza dubbio.

Come fare scelte informate ogni giorno

Se si guarda bene, il miglior compromesso qualità-prezzo spesso si trova in bottiglie di cui si sente meno parlare. Questi oli riescono a unire – in modo coerente – proprietà aromatiche, freschezza e stabilità chimica, eppure restano accessibili anche a chi ha un budget stretto. Dall’altra parte, alcuni oli con punteggi più bassi mostrano leggerissime imperfezioni al palato o qualche squilibrio chimico, ma sono comunque accettabili per un uso quotidiano, senza problemi.

Per evitare errori, alcune dritte sono sempre utili: scegliere bottiglie con vetro scuro per proteggere l’olio dalla luce, controllare la data di raccolta se disponibile, e non fissarsi solo sul prezzo. Aggiungiamo che un buon extravergine si riconosce da un equilibrio che unisce profumo, amaro e piccante, caratteristiche che raccontano tanto sulla lavorazione e sulla qualità delle olive impiegate. Nelle città del Nord Italia, per esempio – o anche dalle parti di Milano – chi compra con più attenzione nota come questi accorgimenti cambino davvero la scelta finale.

Insomma, a ogni spesa torna il valore degli oli che uniscono autenticità, armonia aromatica e risultati chimici stabili. Studi recenti confermano che queste bottiglie – spesso poco in vista sugli scaffali e non sempre blasonate – sono invece un punto fermo in cucina per chi sa quel che cerca. Dettaglio non da poco.

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