Nelle cucine italiane capita spesso di trovare l’olio d’oliva piazzato appena accanto ai fornelli oppure su mensole illuminate dalla luce diretta. Un’abitudine comune, sì, ma che – come molti non sanno – può rovinare in fretta uno dei tesori più pregiati della nostra tradizione alimentare. La luce unita al calore accelera l’ossidazione dell’olio, stravolgendone sia il sapore che le proprietà nutritive. Un dettaglio sottovalutato, ma che pesa parecchio sulla freschezza e sull’efficacia dell’extravergine, ingrediente chiave di una dieta bilanciata e sana.
Il luogo ideale dove conservare l’olio d’oliva
Chi lavora nell’alimentare lo sa: tenere l’olio lontano da fonti di calore e dai raggi diretti della luce è una regola d’oro. Peccato che nelle case, spesso, questa semplice accortezza salti. Una zona fresca e buia, come una dispensa o un armadietto riparato all’interno della casa, fa davvero la differenza per preservare le sue qualità. Evitare il piano cottura è la mossa giusta perché il calore sprigionato da pentole e fornelli mica fa bene: accelera il deterioramento, mentre la luce fa scattare reazioni chimiche legate all’ossidazione.

Qualcuno ci ha mai pensato anche al contenitore? Bottiglie scure in vetro, ceramica o recipienti in acciaio inox con chiusura ermetica proteggono bene l’olio dall’aria e dalla luce. Al contrario, quelli trasparenti – specie se esposti a luce naturale intensa – non fanno un gran lavoro. Chi abita in città, dove le luci sono spesso più forti e variegate, dovrebbe tenerlo a mente: si tratta di un aspetto più importante di quanto si immagini.
I benefici dell’olio extravergine e perché conservarlo bene fa la differenza
L’olio extravergine di oliva non è solo un condimento, ma un vero e proprio pilastro della dieta mediterranea. Non si tratta solo di gusto: dentro ci sono antiossidanti naturali e vitamine, come la E e la K, che aiutano a tenere a bada le infiammazioni e migliorano la salute del cuore. Chi lo consuma spesso vede il colesterolo “cattivo” LDL scendere, mentre quello “buono” HDL salire, ecco il motivo del basso tasso di malattie cardiache nella nostra zona, che fa quasi invidia al resto del mondo.
Qualcune ricerche, poi, ipotizzano che l’olio d’oliva possa aiutare anche contro certi tumori e rallentare l’invecchiamento cellulare. Ma tutto dipende da come lo si conserva. Tenere l’olio in posti freschi e asciutti, usare contenitori opachi e bene sigillati, sono semplici mosse per preservarne le doti. Basta evitare il sole e il calore diretto: un gesto apparentemente banale, ma che incide molto sulla qualità e sui benefici del prodotto.
Gestire l’olio con cura non è roba da niente, se si vuole mantenere aroma e proprietà intatte. Anche se l’olio d’oliva non manca quasi mai nelle cucine italiane, il suo trattamento post-acquisto finisce spesso in secondo piano. Eppure, negli ultimi tempi, sempre più consumatori stanno facendo attenzione: sanno che prendersi cura dell’olio significa proteggere un patrimonio di gusto e benessere, che dura nel tempo.
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