Nel 2025 le famiglie con ISEE basso possono fare la spesa gratis, ma serve l’iscrizione urgente al Comune

Nel 2025 le famiglie con ISEE basso possono fare la spesa gratis, ma serve l'iscrizione urgente al Comune

Franco Vallesi

Dicembre 20, 2025

Negli ultimi tempi, in molte città italiane si nota un interesse crescente verso un’iniziativa che coniuga solidarietà e sostenibilità: il Reddito alimentare. L’intento è chiaro: offrire alle famiglie in difficoltà la possibilità di fare una spesa gratuita, composta da alimenti recuperati prima di finire nella spazzatura. Dietro a questo progetto si nascondono due sfide importanti: da una parte contrastare la povertà, dall’altra cercare di ridurre gli sprechi alimentari che – purtroppo – sono ancora molto diffusi lungo le filiere di distribuzione. Non si tratta quindi di un semplice aiuto economico, bensì di un meccanismo concreto che sfrutta cibo ancora buono, spesso scartato per motivi logistici o per scadenze ravvicinate. Ma c’è un dettaglio non da poco: la domanda va presentata con la documentazione richiesta, senza la quale rischiano di restare fuori anche persone che versano in gravi condizioni di bisogno. Un particolare spesso sottovalutato che incide parecchio sui risultati reali.

Come funziona il reddito alimentare nelle città pilota

Il Reddito alimentare viene sperimentato in alcune città selezionate, dove si è creata una rete collaborativa tra enti pubblici, associazioni del terzo settore e grandi catene di distribuzione. Supermercati e negozi “donano” una parte degli alimenti invenduti ma ancora consumabili; questi prodotti vengono poi raccolti e gestiti da associazioni individuate dal Comune. Questi soggetti si occupano della conservazione, della preparazione dei pacchi e della distribuzione, che avviene secondo modalità organizzate con cura per semplificare l’accesso e garantire sicurezza, spesso affidandosi a prenotazioni digitali, così da evitare code e assembramenti. L’accesso? Regolato da requisiti specifici: ISEE, residenza sul territorio e altro. Alcune realtà utilizzano app dedicate per la prenotazione della spesa, con giorni e fasce orarie ben definiti per il ritiro. Insomma, non è una card da spendere a piacere, ma un servizio strutturato e con regole precise.

Nel 2025 le famiglie con ISEE basso possono fare la spesa gratis, ma serve l'iscrizione urgente al Comune
Caramelle e dolciumi colorati riempiono gli scaffali di un supermercato. Presto per alcune famiglie la spesa sarà gratis. – alimentaribuongustaio.it

Ogni Comune definisce un proprio livello di sostegno, ma con un obiettivo comune: offrire un aiuto alimentare stabile e continuativo, in grado di contrastare la povertà senza dimenticare il problema dello spreco alimentare nel nostro Paese. L’iniziativa non va a sostituire gli interventi sociali già presenti, bensì si pone come integrazione immediata e concreta, garantendo alle famiglie più fragili l’accesso a prodotti freschi, sicuri e di qualità.

Perché presentare domanda è fondamentale e gli errori più comuni

Quando si parla di Reddito alimentare, il passaggio chiave resta la presentazione della domanda. Un ISEE basso o nullo non significa che si riceva automaticamente il beneficio: occorre inviare una richiesta formale, seguendo le indicazioni pubblicate da Comuni o Regioni coinvolte. Le selezioni sono affidate agli enti locali, che non tengono conto solo dei dati economici, ma anche di altri fattori quali la presenza di minori o condizioni di particolare fragilità. Ecco perché chi non presenta domanda entro i termini fissati rischia di restare fuori, un aspetto che – diciamolo – manca spesso di chiarezza o viene preso sottogamba. Non è come ricevere un sussidio automatico: il Comune gioca un ruolo centrale, definendo requisiti, graduatorie, modalità di distribuzione e comunicazione di scadenze e dettagli.

Ignorare le comunicazioni ufficiali – disponibili sui siti istituzionali o presso gli sportelli sociali – può voler dire rinunciare a un diritto concreto. Se abiti in una delle zone dove si sperimenta questa misura, devi fare un passo: verificare se la tua città ha attivato il servizio, leggere attentamente il bando, raccogliere tutta la documentazione richiesta e inviare la domanda entro la scadenza indicata. Solo così il Reddito alimentare si trasforma in un supporto vero, con pacchi di alimenti a disposizione delle famiglie più vulnerabili. Un fenomeno che – lentamente, ma con costanza – sta prendendo piede e produce effetti reali nella quotidianità di molte comunità.

×