Quando scelgo il miele al supermercato, uso questo metodo per evitare brutte sorprese amara

Quando scelgo il miele al supermercato, uso questo metodo per evitare brutte sorprese amara

Franco Vallesi

Dicembre 17, 2025

Nei supermercati italiani, guardando gli scaffali, il miele sembra quasi sempre lo stesso. Ma, mica è così semplice. Dietro le bottiglie – che spesso sfoggiano prezzi allettanti – si nasconde un mondo più complicato. A volte sotto il vestito di un miele “conveniente” si cela ben poco di autentico. E allora il vero problema? Capire qual è un prodotto genuino e qual è invece solo un miscuglio, o peggio, un qualcosa adulterato. Un acquisto fatto alla svelta rischia di rovinare non soltanto il gusto, ma pure le virtù nutritive del miele. La differenza tra un miele autentico e uno di scarso valore pesa sulla salute, ma anche sull’agricoltura vicino a casa.

Come leggere l’etichetta per capire la qualità e l’origine del miele

Per scegliere bene il miele, il primo passo è leggere con attenzione l’etichetta. Succede spesso di incappare in scritte tipo “proveniente e non proveniente dall’UE”: una dicitura un po’ furba, che fa capire che nel prodotto possono esserci mieli assortiti, con tracciabilità quasi sconosciuta. E il risultato? Un miele meno controllato e, quindi, meno pregiato. Scegliere invece un miele locale o comprato direttamente da chi le api le conosce – cioè gli apicoltori – offre quasi sempre maggiore trasparenza e certezza.

Quando scelgo il miele al supermercato, uso questo metodo per evitare brutte sorprese amara
Uso domestico: un mestolo per miele estrae una goccia dorata da un piccolo barattolo, simbolo di dolcezza quotidiana. – alimentaribuongustaio.it

Le certificazioni come AOP o IGP, se presenti, sono un’altra garanzia rispetto a etichette “vuote”, anche se non sempre le troviamo. Un ultimo dettaglio: il miele monoflorale nasce da un solo tipo di fiore – e sa di preciso. Il poliflorale invece spazia botanicamente, offrendo sapori più mescolati. Sapere queste sfumature aiuta a giudicare il miele sia dal punto di vista del gusto che del valore nutrizionale.

C’è chi, soprattutto laddove si coltivano le api, nota come il contatto diretto con l’apicoltore rappresenti un vantaggio per sapere davvero cosa si compra. Un aspetto da non sottovalutare, soprattutto se si punta a un integratore naturale o a un alimento da inserire stabilmente nella dieta.

Il ruolo del trattamento industriale: miele crudo versus miele riscaldato

Capire cosa si cela dietro il processo di lavorazione aiuta a riconoscere un miele autentico. Quello crudo è semplice da distinguere: non passa per calore durante estrazione e confezionamento. Mantiene così vitali ingredienti come enzimi, vitamine e antiossidanti. Quando invece viene riscaldato, per mantenerlo fluido più a lungo, perde sostanze preziose e perde pure qualità. La parola “pasteurizzato” o “stabilizzato” sull’etichetta indica proprio questo trattamento al calore. E poi c’è la cristallizzazione, che non è difetto, come spesso si pensa; è piuttosto un segnale che il miele è genuino. I mieli riscaldati o chimicamente modificati, in genere, restano liquidi a lungo. Qualche eccezione? Il miele di acacia o di castagno, che tendono a rimanere sciolti più a lungo. Insomma, imparare a osservare come il miele cambia con il tempo aiuta a capire cosa davvero si ha tra le mani.

Chi frequenta mercati o negozi specializzati lo sa bene: osservare il miele durante l’anno dice tanto sulla sua autenticità e bontà.

Test casalinghi per valutare la qualità del miele

Non serve correre in laboratorio subito per capire se il miele è buono. Ci sono test semplici che si possono fare a casa. Uno dei più comuni? Mettere un cucchiaino di miele in un bicchiere d’acqua fredda. Se il miele è puro, cade sul fondo senza sciogliersi subito. Se invece si sparge rapidamente colorando l’acqua, forse è stato adulterato. Attenzione: è solo un’indicazione di massima, non una prova certa come quelle chimiche, però può evitare brutte sorprese. Ecco perché vale sempre la pena guardare con cura etichetta, origine e certificazioni riconosciute.

Sostenere la produzione locale ha un valore doppio: assicura un miele più vero e aiuta a salvaguardare api e biodiversità, un patrimonio serio nel nostro Paese. Sta crescendo la consapevolezza in particolare nelle zone dove l’apicoltura è parte della tradizione contadina e dell’economia agricola.

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