L’Italia celebra il riconoscimento UNESCO mentre la pizza cambia aroma a migliaia di chilometri di distanza

L'Italia celebra il riconoscimento UNESCO mentre la pizza cambia aroma a migliaia di chilometri di distanza

Franco Vallesi

Dicembre 16, 2025

Nel cuore dell’Asia, un’interpretazione inaspettata di un classico italiano emerge in un mercato dove tradizione e innovazione si mescolano in modo sorprendente. Nel Brunei, piccolo sultanato sull’isola di Borneo, una nota catena internazionale propone una pizza alternativa, che ridefinisce il concetto stesso di questo piatto simbolo. È così che la pizza si tinge di nuovi sapori, intrecciandosi con ingredienti tipici locali, in un incontro di culture che suscita riflessioni sulla sua adattabilità e sul valore delle contaminazioni.

Una pizza che sfida le tradizioni in mezzo al Borneo

Nel panorama globale delle catene di ristorazione, la sperimentazione è spesso la chiave per catturare nuovi palati. Nel caso del Brunei, il nome Kopi-zza indica una pizza insolita, con una base di formaggio guarnita da un topping di caffè e latte condensato. Questo abbinamento si ispira al caffè dolce e cremoso tipico del Sud-Est asiatico, soprattutto molto popolare nelle abitudini locali. La proposta, inizialmente pensata come un’edizione limitata, ha trovato una certa permanenza nei menu grazie alla domanda, almeno secondo quanto affermato dai gestori del locale.

L'Italia celebra il riconoscimento UNESCO mentre la pizza cambia aroma a migliaia di chilometri di distanza
L’Italia celebra il riconoscimento UNESCO mentre la pizza cambia aroma a migliaia di chilometri di distanza – alimentaribuongustaio.it

Le reazioni online testimoniano però una divisione tra chi vede in questo esperimento un’occasione di scoperta e chi, invece, si mostra scettico o perplesso. Non è il primo esperimento di questo tipo: in passato, sempre nel mercato asiatico, sono state presentate varianti altrettanto insolite, come la pizza al tè matcha. Questi esempi rivelano un’esigenza di innovazione e attrattiva, più che un legame autentico con la tradizione italiana. Chi vive nelle città asiatiche lo nota spesso: il cibo diventa un veicolo per rispondere a gusti locali e tendenze di mercato, più che un rispetto stretto del piatto originale.

Questa tendenza evidenzia le sfide di adattare un simbolo come la pizza a contesti culturali molto diversi, dove le regole della cucina si basano su ingredienti e sapori che per molti sono lontani dalle consuetudini italiane. Offre però un’opportunità unica di osservare come le espressioni gastronomiche si evolvano e si trasformino sotto l’influsso di chi le consuma e le reinventa.

Il riconoscimento Unesco e le sfide di un’eredità aperta

Il recente riconoscimento UNESCO della cucina italiana ha messo in evidenza l’importanza di un patrimonio che va oltre il semplice cibo, coinvolgendo memorie e pratiche culturali. La tutela di questo patrimonio non implica però un blocco nelle innovazioni o nelle variazioni che possono nascere nel tempo. La cucina italiana, lo raccontano gli esperti, è da sempre un sistema aperto e in evoluzione, dove tradizione e novità convivono e si intrecciano.

Una parte di questo dibattito riguarda il tema delle contaminazioni. In Italia, i confronti spesso si concentrano su ingredienti non tradizionali sulle pizze, come l’ananas, ma a livello globale la trasformazione è più radicale. Nei paesi extraeuropei la pizza si modifica profondamente, rispecchiando gusti e abitudini distanti dall’originale. La pizza al caffè del Brunei appare così come un esempio estremo ma significativo di come un piatto conosciuto venga reinterpretato, talvolta allontanandosi parecchio dal sapore originario.

Chi osserva questa dinamica si chiede fin dove debba spingersi il concetto di tradizione, e se possa includere anche queste riletture lontane dall’originale. Non sempre le innovazioni gastronomiche vengono accolte gradualmente o senza riserve, ma dietro a queste trasformazioni si cela spesso un rispetto per la cultura culinaria italiana e un desiderio di mantenere vivo un legame, seppur in modi differenti dal passato.

Accettare la possibilità di esistere varianti come la pizza al caffè significa anche riconoscere che l’alimentazione è un canale di scambio culturale. Il tradizionale e il nuovo possono coesistere nello stesso piatto, dando forma a prodotti che, anche se non convincono tutti nelle scelte di sapore, sono espressione tangibile di dinamiche sociali e culturali globali. Ecco perché vale la pena di riflettere su questi percorsi, anche quando portano a gusti lontani dai nostri riferimenti abituali.

×