Quando la carota aveva colori sorprendenti come viola, bianca o rossa: un viaggio nella natura antica

Quando la carota aveva colori sorprendenti come viola, bianca o rossa: un viaggio nella natura antica

Franco Vallesi

Dicembre 10, 2025

Ogni giorno, nelle corsie dei supermercati, la carota arancione sembra un dato di fatto, ma dietro a questo colore così familiare si nasconde una storia meno nota e sorprendente. Le prime coltivazioni di carote non erano affatto uniformi nell’aspetto: predominavano tonalità che spaziavano dal viola al giallo, passando per il rosso e il bianco. Nel tempo, però, la varietà si è ridotta drasticamente a un unico standard, quello arancione che conosciamo, una trasformazione dovuta a una combinazione di fattori culturali e agrari molto specifici.

Il percorso che ha portato alla prevalenza della carota arancione parte soprattutto dai Paesi Bassi del XVII secolo. Qui, gli agricoltori hanno avviato un processo di selezione e incroci mirati che hanno stabilizzato questa varietà. Secondo alcune interpretazioni, la scelta del colore non deriverebbe solo da motivi agronomici, ma anche da un simbolismo legato alla casata degli Orange, influente nella storia olandese. Il pigmento responsabile del colore è il beta-carotene, sostanza che il nostro organismo trasforma in vitamina A, essenziale per mantenere in salute occhi e mucose. Questo elemento nutre non solo il corpo ma un’intera storia di coltivazioni e cultura alimentare consolidata.

Riscoprire la biodiversità attraverso i colori delle carote

Nonostante la prevalenza della carota arancione, esistono ancora oggi varietà meno note e raramente viste nei mercati principali. Queste carote di colori diversi – dal viola intenso al giallo chiaro – rappresentano un’importante riserva di biodiversità agricola. Coltivare queste varietà significa non solo diversificare i sapori, ma anche contribuire alla salute degli ecosistemi agricoli. Ridurre la dipendenza da una sola varietà limita la diffusione di malattie e l’impatto del cambiamento climatico sui raccolti. Chi vive in città spesso non si rende conto di quanto questo aspetto influisca sulla resistenza e sulla qualità delle produzioni alimentari.

Quando la carota aveva colori sorprendenti come viola, bianca o rossa: un viaggio nella natura antica
Un caleidoscopio di colori: carote e ravanelli in esposizione, un ritorno alle origini della natura orticola. – alimentaribuongustaio.it

Dal punto di vista nutrizionale, la diversità cromatica delle carote è associata a una varietà di sostanze benefiche. Ad esempio, le carote viola sono ricche di antociani, noti per le loro proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, mentre quelle di colore giallo contengono luteina, altrettanto importante per la tutela della vista. Questi pigmenti esercitano un effetto positivo sul microbiota intestinale, favorendo un equilibrio che si riflette sul benessere generale. Un elemento spesso dimenticato nelle diete moderne, soprattutto in chi consuma abitualmente prodotti standardizzati e poco variati.

Educare i giovani al valore di una dieta sostenibile

Il legame fra alimentazione, ambiente e salute sta diventando un tema centrale nelle campagne educative rivolte alle nuove generazioni. In varie città italiane, iniziative dedicate coinvolgono studenti delle scuole secondarie con momenti di apprendimento che uniscono informazione scientifica e partecipazione attiva. Grazie a laboratori interattivi e confronti diretti, i giovani imparano a riconoscere l’importanza della biodiversità alimentare e come questa rappresenti una risorsa da proteggere attraverso scelte consapevoli.

Durante questi incontri, a oltre 600 studenti sono state illustrate le differenze nutrizionali tra le varietà di carote e il ruolo della varietà genetica all’interno di un sistema agricolo sostenibile. I partecipanti hanno potuto così approfondire non solo i vantaggi salutistici ma anche la dimensione ambientale legata a queste coltivazioni. La crescente attenzione verso la salubrità alimentare e la sostenibilità agricola riflette un mutamento culturale in atto, che valorizza la tutela delle tradizioni agricole italiane e apre la strada a un’agricoltura più integrata e responsabile.

Questa tendenza verso prodotti più ricchi e diversificati dimostra come, anche nel settore alimentare, i consumatori siano sempre più interessati a un rapporto diretto con la natura e ciò che arriva sulle loro tavole. Riscoprire la varietà delle carote non arancioni è quindi un passo concreto verso un’alimentazione più varia, sostenibile e in sintonia con l’ambiente che ci circonda.

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