Export italiano cresce del 10,5% grazie a food e beverage nonostante i dazi esteri

Export italiano cresce del 10,5% grazie a food e beverage nonostante i dazi esteri

Franco Vallesi

Dicembre 5, 2025

Le esportazioni italiane stanno mostrando segnali di ripresa significativa, in particolare nel settore agroalimentare che continua a rappresentare un punto di riferimento per l’economia nazionale. Nonostante un contesto globale complicato, la domanda internazionale per i prodotti italiani mantiene un ritmo sostenuto. I dati di settembre indicano un aumento superiore al 10% nel valore delle vendite all’estero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questo trend interessa sia i mercati europei sia quelli extra UE, evidenziando un interesse stabile e diffuso per il Made in Italy.

L’export italiano torna a crescere spinto dal settore agroalimentare

A settembre 2025, le esportazioni italiane sono cresciute del 10,5% in valore e del 7,9% in volume. Un risultato che emerge nonostante una domanda interna in rallentamento e un quadro economico internazionale ancora segnato da incertezze e tensioni commerciali. La crescita coinvolge sia il mercato europeo (+10,2%) che i mercati extra UE (+10,9%). Anche il confronto con il mese precedente registra un aumento del 2,6%, sebbene sia influenzato da alcune spedizioni eccezionali nel settore navale.

Export italiano cresce del 10,5% grazie a food e beverage nonostante i dazi esteri
Container colorati simboleggiano il commercio internazionale che spinge l’export italiano, trainato da food e beverage. – alimentaribuongustaio.it

È importante notare come la performance positiva non riguardi solo il comparto agroalimentare, ma coinvolga anche altre filiere come quella navale, in grado di sostenere l’export italiano. Senza questo contributo, la crescita mensile si attesterebbe comunque attorno allo 0,7%, segnalando una base solida per l’economia italiana. Questa dinamica è confermata da analisti del settore, che riconoscono nella diversificazione un fattore chiave di tenuta.

Chi vive in città o in aree industriali lo percepisce ogni giorno: il Made in Italy trova nuove strade anche in momenti di difficoltà globale, dimostrando una resilienza sostenuta da produzioni di qualità e da strategie di mercato efficaci.

Il comparto food & beverage cresce e tiene testa anche all’incertezza globale

Il settore food & beverage conferma la sua posizione come motore dell’export italiano, con un aumento del 6,9% su base annua rilevato a settembre. Nel complesso dei primi nove mesi del 2025, il settore registra una crescita del 5%, confermandosi tra i principali pilastri del commercio internazionale del Paese. Accanto a settori come la farmaceutica, i mezzi di trasporto e i metalli, il Made in Italy agroalimentare continua a distinguersi per elementi chiave che lo rendono competitivo anche nei mercati più complessi.

La combinazione di qualità certificata, identità territoriale e sicurezza alimentare rafforza la reputazione globale di prodotti come vino, olio extravergine di oliva, pasta, formaggi DOP e IGP e molte altre specialità regionali. Questi prodotti rispondono a una domanda crescente per alimenti premium, soprattutto al di fuori dell’Europa. La cucina italiana conserva così un ruolo di riferimento nello stile di vita e nella cultura alimentare, superando spesso barriere tariffarie e commerciali che caratterizzano il commercio globale.

Secondo alcuni studi recenti, questo equilibrio tra tradizione e innovazione è determinante per mantenere alta la competitività internazionale, soprattutto in un momento caratterizzato da forti dinamiche commerciali e cambiamenti dei mercati.

Mercati chiave e strategie che non si fermano ai dazi

Osservando i numeri, spicca la performance degli Stati Uniti, che mostrano un aumento delle esportazioni agroalimentari italiane superiore al 34% su base annua. Questo risultato conferma l’importanza strategica del mercato americano, che continua a rappresentare un punto di riferimento nonostante i dazi e le barriere commerciali che si temeva potessero limitarne la crescita.

Anche altri Paesi europei come Francia, Spagna, Polonia e Svizzera, insieme a diverse aree del Medio Oriente, registrano incrementi significativi. In queste regioni, la diffusione della cucina italiana e il turismo enogastronomico generano nuove opportunità per le esportazioni. Chi lavora quotidianamente nel settore lo conferma, soprattutto nelle città con una nutrita presenza di comunità italiane o con un mercato turistico rilevante.

Il modello di crescita fonda la sua forza su investimenti concreti in innovazione, valorizzazione dell’identità territoriale e promozione internazionale strutturata. Strategie sostenibili, come la filiera corta, il packaging ecocompatibile e la cura della tracciabilità hanno riscosso un positivo riscontro tra i consumatori esteri. La collaborazione tra consorzi, istituzioni e distributori si è rivelata essenziale per consolidare la presenza italiana nei principali mercati esteri, garantendo una posizione solida e duratura.

Il Made in Italy agroalimentare quindi non solo resiste, ma si adatta efficacemente alle sfide globali, traendo forza dalla combinazione di tradizione e innovazione. Per chi osserva solo il mercato interno, può sfuggire quanto questo equilibrio sia determinante per sostenere la crescita e mantenere la reputazione delle nostre esportazioni più apprezzate.